i perché di un percorso rilassante

Tutto e subito: questa è avidità di risultati immediati che conduce spesso a non averne affatto, con inoltre un enorme dispendio di energie; mi riferisco a quelle persone che sono in perenne simpaticotonia, che sfrecciano tutto il giorno, che vanno in palestra quattro giorni a settimana, che la sera si addormentano tardi e che la mattina chiamano il massoterapista chiedendo un appuntamento di 40′ per decontrarre la muscolatura e che pretendono, con un colpo di spugna, di risolvere problematiche che hanno accumulato in anni di duro lavoro.

La ricerca di risultati rapidi è generata dall’ansia che forza a pensare nel breve o brevissimo periodo, nella vana speranza di risolvere tutto e subito: quest’urgenza di soluzioni rapide e immediate che allevino il tuo dolore nel piu breve tempo possibile è distruttiva, perché è un atteggiamento che danneggia la salute emotiva.

L’unica cosa che otteniamo sfoderando la nostra impazienza è risvegliare sentimenti negativi che pregiudicano il nostro stato emotivo.

È fondamentale rendersi conto che tutto ciò che ci riguarda ha una propria funzione e un proprio tempo: per quanto vogliamo trasformarci in supereroi capaci di accelerare il ritmo delle cose e far sì che avvengano come e quando vogliamo, non riusciremo a ottenerlo.

Rilassarsi significa:

  • cedere il controllo
  • essere saggi
  • accettare le cose per quello che sono

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Possiamo non rendercene conto consciamente, ma è una cosa che sperimentiamo ogni volta che usciamo da situazioni di stress, rabbia, paura e ansia: semplicemente smettiamo di volerle controllare o ci distraiamo facendo altro.

Lo stress può essere una fonte di energia che ci spinge ad agire per stare meglio e raggiungere i nostri obiettivi.

Lo stress non è sempre una cosa negativa: è la nostra interpretazione renderlo dannoso.

Prendiamo un esempio concreto tratto dalla mia esperienza sul campo, basandoci sul massaggio decontratturante: è assodato quanto sia utile per sciogliere la muscolatura, eppure col tempo le medesime problmatiche si ripresenteranno perché lo stile di vita non cambia, e periodicamente mi ritrovo a dover trattare le stesse aree corporee, calcolando che certe contratture possono cristallizzarsi a tal punto da diventare croniche.

Un percorso di trattamenti rilassanti, invece, richiede un cambio di visione, perché non significa solo trattare il corpo, ma intervenire su più fronti: è un massaggio meno immediato, meno invasivo, meno diretto, ma più risolutivo.

Richiede che la persona si dedichi costantemente del tempo per momenti esclusivamente suoi, che impari a rilassarsi e a riappropriarsi del proprio corpo e delle proprie percezioni.

Questo tipo di percorso

  • è risolutivo per molti disturbi attuali come ansia e insonnia
  • è preventivo per quanto riguarda le contratture muscolari, perché un corpo maggiormente rilassato non è assolutamente terreno fertile per le contratture
  • assicura tempi di recupero naturalmente ridotti in caso di contratture.

Sono consapevole che secondo la società attuale non possiamo permetterci questo lusso, sembra assurdo fermarsi e lavorare su di sé per capirsi meglio: non ne abbiamo il tempo materiale, ma vi svelerò un piccolo segreto:

non avremo mai il tempo per fare quello che vogliamo se non ce lo prendiamo!

Non sentirti in colpa. Molte credenze religiose e culturali danno una grande importanza al duro lavoro. Ma lavorare duramente significa prestare molta attenzione ai tuoi impegni nel momento giusto invece di ritrovarsi a lavorare ogni minuto!

Recenti studi hanno verificato che il cervello ha un’intensa attività elettrica caratterizzata da diverse frequenze e che il ritmo Beta è lo stato di veglia attiva (caratterizzata da tensione mentale e muscolare) che prevale quando siamo impegnati, vigili, con l’attenzione quasi tutta rivolta all’esterno o al rimuginio (dialogo interno) intenso.

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È il ritmo del massimo dispendio di energie nervose e fisiche, in cui domina il sistema nervoso ortosimpatico. È il ritmo dello stress acuto ed è a esso direttamente proporzionale: gli ormoni dello stress portano il cervello alla massima attività e, a lungo andare, al massimo logoramento da eccesso di superlavoro. Gli iperattivi passano gran parte del loro tempo in questo ritmo.

I ritmi frenetici della società moderna, che ormai viaggia alla velocità di internet, inducono il cervello a diventare sempre più attivo e per sempre più tempo, al punto che farà sempre più fatica a rallentare i propri cicli.

Questo riduce la capacità innata di rilassarsi, di avere un sonno profondo e quindi di rigenerarsi: con sempre maggior frequenza mi ritrovo di fronte a casi simili.

Inoltre, l’elevata attività cerebrale corrisponde a un’eccessiva attenzione verso l’esterno (supremazia dei sensi esterocettivi, vista e udito), a discapito dell’ascolto dei bisogni del corpo.

In un certo senso, ci si proietta fuori dal corpo riducendo così la sensibilità propriocettiva, fino a generare una dispercezione corporea ovvero una diminuita consapevolezza del proprio .

Infine, la stessa tensione muscolare derivata dallo stress comporta ulteriore “sordità propriocettiva” oltre che difficoltà di concentrazione e di mantenimento della lucidità mentale. Tutto questo può suscitare come reazione un ulteriore volontario sforzo psichico che in realtà, per le ragioni sopraesposte, risulterà sempre più controproducente fino a quando non si attuerà la strategia opposta: il rilassamento.

Lo stress mentale che sperimentiamo nella vita di tutti i giorni può cristallizzarsi all’interno del nostro corpo creando tensione muscolare e dolore.

Le tensioni muscolari da stress affliggono migliaia di persone ogni giorno, causando:

  •  fastidio
  • dolore
  • impossibilità di compiere specifici movimenti.

L’insieme delle tensioni muscolari che limitano l’espressione e l’energia del nostro corpo è come un’armatura corporea.

L’armatura corporea ci protegge simbolicamente dal mondo esterno: di fronte a una difficoltà il corpo reagisce creando tensione per sopravvivere all’ambiente che valuta come pericoloso.

Nel momento in cui questa tensione muscolare si cristallizza all’interno del corpo smettiamo di percepirla: essa diventa talmente parte di noi che non ci facciamo più caso.

Pensare alla tensione muscolare come a una strategia del corpo per sopravvivere alle asprezze del contesto esterno cambia la nostra percezione della tensione stessa: non è qualcosa da combattere ferocemente, ma va compresa e integrata nel nostro modo di essere.

Ecco perché un percorso di massaggi rilassanti può avviare il processo di consapevolezza del proprio corpo ed è un mezzo potente che può aiutare chiunque a stare bene con se stesso e il proprio corpo.

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